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Nuovo Partner: CALDERONI (DIAMO VALORE AI DIAMANTI, DAL 1840).

list Categoria: Gioielli Data:

Calderoni nasce nel 1840 in via della Lupa, l'odierna Via Torino, nella Milano romantica dominata dalla dinastia asburgica.

Nel 1870 inaugura la prestigiosa sede di piazza Duomo e ben presto viene eletta punto di riferimento di tutta l'alta aristocrazia meneghina, fino a diventare anche fornitore ufficiale della Real Casa Italiana e a conquistare l'aristocrazia e le Case Reali europee.

In seguito si trasferisce prima in Via Manzoni e nel 1942 in Via Montenapoleone: è il primo gioielliere a posizionarsi nella via che diventerà simbolo del lusso mondiale. Calderoni ha ancora oggi la sua sede italiana in Via Montenapoleone, una delle strade più prestigiose e frequentate dallo shopping internazionale.

Il marchio ha da sempre valorizzato le caratteristiche del Made in Italy nella creazione del gioiello di classe, attraverso la selezione accurata delle pietre migliori, dei materiali più preziosi, con esclusività, creatività e tradizione: per Calderoni infatti creare un gioiello è sempre stata una sfida verso la perfezione, verso il geniale, tanto che per ben quattro volte si è aggiudicato il Diamonds International Awards, l’Oscar Mondiale della gioielleria.

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LE CARATTERISTICHE DEL DIAMANTE

Le caratteristiche del diamante sono intrinseche nella pietra stessa ma l’esperto tagliatore, studiandone al meglio la struttura, può influire in modo determinante sul suo valore, grazie all’abilità e alla precisione con cui viene eseguito il taglio del diamante.

IL DIAMANTE

Calderoni tratta principalmente diamanti con taglio brillante (round brilliant cut); il brillante è un taglio caratterizzato da 57 faccette disposte in un preciso ordine, al fine di ricevere e diffondere la luce e la brillantezza nella pietra. Il diamante taglio brillante ha tre parti principali: corona, cintura, padiglione.

diamante

LE 4C: COME VENGONO CLASSIFICATI I DIAMANTI IN BASE A QUATTRO CARATTERISTICHE

  • LA CARATURA (CARAT WEIGHT)

Il peso è una caratteristica indispensabile nella valutazione di un diamante ed il carato è la sua unità di misura ed equivale a 1/5 di grammo (5 ct = 1 grammo). La definizione deriva dall'antica usanza di comparare i diamanti con i semi del carrubo; si riteneva infatti che avessero una massa eccezionalmente costante. Tale credenza è relegata al passato anche se è stato constatato che la massa di tali semi sia stata presa come elemento di comparazione per il fatto che è relativamente facile constatarne la dimensione a occhio nudo. Per pietre di peso inferiore al carato, si può utilizzare come unità di misura la centesima parte del carato denominata “punto” (ad esempio: 0,20 ct = 20 punti).

carati

  • LA PUREZZA (CLARITY)

La purezza di un diamante viene valutata in base alle differenti inomogeneità visibili a 10x ingrandimenti contenute all’interno (inclusioni). Quasi tutti i diamanti presentano al loro interno delle inclusioni che sono anche definite “impronte digitali della natura” e non sono visibili a occhio nudo. Gli esperti, analizzando le pietre con una lente a 10x ingrandimenti, riescono a definire il grado di purezza di ogni singolo diamante secondo i parametri internazionali. I diamanti con il minor numero di difetti hanno il più alto livello di purezza e sono estremamente rari e di conseguenza costosi.

purezza

  • IL COLORE (COLOUR)

Maggiore è l’assenza di colore di un diamante, maggiore è il valore della pietra. Sono comunque molto rare quelle caratterizzate da una quasi totale assenza di colore. La classificazione utilizza le lettere dell’alfabeto, iniziando dalla D (livello più alto della scala, diamanti perfettamente incolore) alla Z (ultimo livello, diamanti con colorazione intensa).

colore

  • IL TAGLIO (CUT)

Il termine si riferisce all'insieme delle fasi di lavorazione dalla gemma grezza a quella finita ed indica le proporzioni del taglio della gemma. Al giorno d’oggi il tagliatore definisce angoli, faccette, proporzioni con estrema precisione. È in questa fase che si determina la rifrazione della luce e di conseguenza la luminosità della pietra. L’abilità del tagliatore di diamanti svela la bellezza nascosta nelle pietre grezze. Diversi tagli sono stati creati dall’uomo per enfatizzare lo splendore di un diamante. La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, con 57 faccette, definita “brillante”. Il taglio condiziona l’aspetto e l’attrattività di una pietra al punto da incidere sul suo valore. La brillantezza è in buona parte legata alle proporzioni tra ogni faccetta della pietra stessa: rispettando le proporzioni, il ritorno di luce è massimo.

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Calderoni - Diamante Taglio Brillante 008 F If

Calderoni - Diamante Taglio Brillante 015 F If

Calderoni - Diamante Taglio Brillante 010 G Vs

Calderoni - Diamante Taglio Brillante 018 G Vs

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